Biografía
Pietro Copertini, pittore, artista, grafico,filmaker e fotografo, ha sperimentato la sua creatività nei diversi campi delle arti visive; occupandosi di fotogrfia, fotomontaggio e fotolinguaggio pubblicitario.
Questa necessittà di sperimentare era data dal fatto che la sua opera tendeva, come ha scritto P.Bonfiglioli, ad un limite esistenziale che "non poteva più essere mediato dal foglio e dalla tela".
Nella mostra " Slang: frammenti d'immagine", esposta alla Gallaria Facchinato,l'artista presenta quattro tele dipinte realizate progresivamente negli anni Settanta e dieci opere digitali, pagine scelte da "Libri d'artista" composti a partire dal 1971 attraverso l'assemblaggio di collages, documenti e materiali vari.
Copertini si esprime per immagini prodotte dall'azione dei mass-media, parole e frammenti di realtà manipolate secondo la logica del collage.
Logica dei frammenti d'immagine usate come icone contemporanee e che l'artista ha raccolto dal 1970 ad oggi aggirandosi per le strade e i quartieri di città e metropoli, pronto a captare ogni impulso e ogni stimolo che gli si proponeva per custodirlo nella memoria e successivamente ricondurli sulla tela o in uno scatto fotografico.
Usa quindi immagini e parole come ready made al fine di creare una composizione che, seguendo la logica dello slang, si fa materializzazione visiva di una comunicazione non verbale.
Le sue opere diventano i tanti fonemi di un gergo come frammmenti d'immagine, alla ricerca di una semantica dell'era contemporanea.
E' come se bloccasse sulla tela figure e forme senza censure, senza limiti, ad iniziare dai prodotti commerciali che troviamo sugli scaffali dei supermercati, ai sorrisi dei presentatori televisivi fino ad arrivare agli appelli della guerra del Vietnam.
Non esiste omertà nelle sue opere, microcosmi di un macrocosmo nella cui rete è catturato ogni evento, quasi a dirci che tutto è vita e che tutto può essere arte.
In questo misurarsi con le immagini massificate, l'artista esercita un recupero della cultura optical e di quella pop, giocando sullo sguardo che passa dalla pubblicità all'arte, dai mass media alla poesia visiva.
Un'ironia un pò fumettista quella di Copertini, a cui si può rispondere con la più libera reazione emotiva....ridere, piangere o sbattere le ciglia con incredulità....una gamma di possibilità aperta